La Vittori Turbio è la nuova sfida nel panorama delle hypercar: un progetto che unisce la visione di una startup emergente, Vittori, con l’esperienza e l’eleganza del design Pininfarina. L’obiettivo è chiaro: creare un’auto che unisca prestazioni estreme, lusso sartoriale e innovazione tecnologica in una tiratura limitata di soli 50 esemplari.
Vittori nasce come marchio indipendente con base legale a Palo Alto, California, ma con il cuore pulsante in Emilia-Romagna, la cosiddetta “Motor Valley” italiana. È lì che prende forma la Turbio, tra officine e studi di ingegneria immersi nel patrimonio automobilistico più iconico del mondo. La giovane azienda punta a posizionarsi come ponte tra l’innovazione americana e la tradizione artigianale italiana.
Pininfarina e l’intelligenza artificiale al servizio della forma
Il contributo di Pininfarina è cruciale: lo storico atelier di Torino firma il design della Turbio, fondendo linee classiche e scelte futuristiche. La collaborazione non si limita alla matita. Vittori e Pininfarina hanno introdotto l’uso dell’intelligenza artificiale nei processi di ideazione: algoritmi generativi hanno esplorato centinaia di varianti di stile e di aerodinamica, poi selezionate e rifinite dai designer. Anche alcune parti strutturali della carrozzeria saranno prodotte tramite stampa 3D basata su modelli ottimizzati da AI, per ridurre peso e massimizzare la resistenza.
Il cuore: un V12 ibrido da oltre 1.100 cavalli
Sotto la scocca, la Vittori Turbio nasconde un motore V12 da 6,8 litri accoppiato a un sistema ibrido ad alte prestazioni. La potenza complessiva dichiarata supera gli 1.100 cavalli, con una coppia di circa 750 Nm. L’accelerazione 0-100 km/h è stimata in meno di 2,5 secondi, valori che la collocano nella fascia più alta delle super sportive mondiali.
La meccanica prevede aerodinamica attiva, con diffusori, condotti d’aria e spoiler retrattile. Le sospensioni a doppio braccio oscillante e i freni in materiale ceramico completano un pacchetto orientato alla massima efficienza su pista e alla stabilità su strada.
Dentro la cabina: fusione tra analogico e digitale

L’abitacolo rispecchia la stessa filosofia del progetto. La Turbio offre un cruscotto digitale, un touchscreen centrale per l’infotainment e comandi fisici per le funzioni principali, a garanzia di un controllo immediato. L’estetica interna è minimalista ma raffinata, con materiali pregiati, finiture personalizzate e una disposizione degli elementi pensata per il pilota. Ogni dettaglio richiama la fusione tra artigianato e tecnologia che definisce la filosofia Vittori.
Le sfide di un progetto ambizioso
Come ogni nuova realtà dell’automotive, anche Vittori deve affrontare un percorso complesso. Alcune testate specializzate hanno evidenziato dubbi sulla concreta fattibilità del progetto, segnalando che molte startup del settore non superano la fase concettuale. Il Turbio dovrà dimostrare la propria solidità industriale: dalla catena di fornitura alla produzione dei componenti ibridi e stampati in 3D.
Resta inoltre il nodo delle normative ambientali, sempre più rigide nei principali mercati, che potrebbero mettere alla prova un motore V12, anche se elettrificato.
Sul fronte commerciale, il prezzo non è stato ancora dichiarato, ma gli analisti prevedono cifre nell’ordine di milioni di euro per singolo esemplare, considerando esclusività, prestazioni e complessità produttiva.


