Dacia Hipster: l’elettrica che parla la lingua della semplicità

Nel mondo dell’auto elettrica, dove ogni modello promette più schermi, più sensori e più comfort digitale, Dacia ha scelto la direzione opposta. Con il prototipo Hipster, la casa rumena del gruppo Renault presenta una visione radicale: meno è davvero più.

L’idea nasce da una domanda semplice: serve davvero tutta la tecnologia che oggi paghiamo in un’auto? Dacia risponde con un “no” deciso e costruisce attorno a quel principio un veicolo che punta tutto sulla sobrietà. Il Dacia Hipster Concept è un esperimento di mobilità leggera e intelligente, pensato per tagliare in due l’impronta di carbonio dei modelli elettrici attuali.

A guardarlo, sembra uscito da un film di design industriale: carrozzeria squadrata, linee dritte, superfici piatte. Non c’è nulla di superfluo. È compatto (3 metri di lunghezza) e pesa appena 800 chili, ma riesce comunque a ospitare quattro persone e un bagagliaio che, con i sedili giù, supera i 500 litri.

Dentro si respira la filosofia dell’essenziale: niente maniglie tradizionali, solo cinghie in tessuto; niente pulsanti superflui, lo smartphone fa da chiave e cruscotto; niente infotainment, solo ciò che serve per guidare. E per chi vuole personalizzare, c’è il sistema YouClip, che permette di agganciare accessori modulari come lampade, casse o portaoggetti.

Dacia propone anche una sfida istituzionale: creare in Europa una nuova categoria di micro-auto elettriche, con regole più flessibili su sicurezza e omologazione. Solo così, sostiene il marchio, sarà possibile offrire veicoli davvero economici e sostenibili.

L’anti-lusso che potrebbe cambiare il mercato

Per ora il Dacia Hipster è solo un concept, ma la direzione è chiara. L’azienda punta a un’auto elettrica da meno di 15.000 euro, con autonomia intorno ai 150 km e velocità massima di circa 90 km/h. Non punta a stupire con la potenza, ma con la coerenza.

Il vantaggio principale è la logica dei costi: eliminare ogni dettaglio inutile riduce il prezzo, il peso e la manutenzione. Una macchina che non vuole competere con Tesla o Volkswagen, ma con gli scooter elettrici e le citycar cinesi che stanno invadendo l’Europa.

Certo, le sfide non mancano. La sicurezza e la percezione del pubblico saranno decisive. Molti automobilisti potrebbero trovarlo troppo spartano. E secondo la normativa attuale, un veicolo così leggero rischia di essere classificato come quadriciclo, con limitazioni di uso. Ma Dacia gioca d’anticipo: vuole spingere l’Europa a riscrivere le regole per rendere la mobilità elettrica più accessibile.

Il messaggio è chiaro: non serve un’auto costosa per essere moderni. Serve un’auto onesta, fatta per chi si muove ogni giorno tra casa e lavoro. Se arriverà sul mercato, il Dacia Hipster potrebbe diventare ciò che la Logan fu negli anni 2000: la rivoluzione silenziosa che rimise l’automobile alla portata di tutti.

Immagine di Riccardo Mantica
Riccardo Mantica

Ottobre 7, 2025

Articoli Correlati

Inizia la ricerca...