Ci sono viaggi che non sono solo spostamenti. Sono incontri con il futuro. È quello che ho provato guidando la Volvo ES90 lungo la strada che collega Nizza a Montecarlo, un tratto di costa dove la luce, il mare e la tecnologia sembrano parlarsi senza fretta. Avevo già visto l’auto da vicino, mesi fa, nello stabilimento di Torslanda, dove prende forma il nuovo linguaggio elettrico di Volvo. Ma vederla in movimento — e soprattutto guidarla — è tutta un’altra cosa. Perché la ES90 non è una berlina, non è un SUV e non è nemmeno un crossover. È un mix perfetto dei tre mondi: la linearità e l’eleganza di una berlina, la praticità e la versatilità di un crossover, la presenza e la solidità di un SUV. È equilibrio allo stato puro.
Una sensazione di armonia
Appena ti metti al volante, capisci che non vuole essere “un’elettrica in più”. Lo sterzo è preciso, il corpo vettura bilanciato e la risposta immediata del motore ti spinge con naturalezza, senza mai essere aggressiva. È una spinta piena, controllata, quasi educata. Sulla Promenade des Anglais, la ES90 scorre silenziosa tra il blu del mare e il bianco delle architetture moderniste. In curva sorprende per la compostezza: è lunga, sì, ma agile, stabile, capace di farti dimenticare dimensioni e peso. L’architettura a 800 volt e la piattaforma SPA2, la stessa della EX90, sono il cuore tecnico di questa auto. I dati parlano chiaro: fino a 700 chilometri di autonomia, ricariche ultrarapide e una versione Performance che tocca i 670 cavalli. Ma la potenza, qui, è solo un mezzo. Quello che colpisce davvero è la sensazione di armonia: ogni componente sembra dialogare con l’altro, come in una sinfonia di ingegneria e silenzio.
Sicurezza e tecnologia
E poi c’è la sicurezza — il vero DNA di Volvo. La ES90 è un laboratorio su ruote: radar, telecamere, ultrasuoni e un lidar posizionato sul tetto monitorano costantemente tutto ciò che accade intorno all’auto, anche oltre la visibilità umana. Il sistema è gestito da NVIDIA DRIVE, un processore capace di elaborare miliardi di dati al secondo, anticipando situazioni di rischio e creando una sorta di zona di protezione invisibile intorno a chi viaggia. La tecnologia non è mai invadente, non toglie il piacere della guida: accompagna, vigila, rassicura. È come sapere che qualcuno ti osserva con attenzione, ma senza farti pesare la sua presenza. È questa discrezione che rende la sicurezza Volvo diversa da tutte le altre — non è un accessorio, è un linguaggio.
Minimalismo accogliente
Dentro, la ES90 è un manifesto del design scandinavo. Minimalista, accogliente, fatto di luce naturale e materiali sostenibili. Ogni dettaglio è curato, ogni comando è intuitivo. L’infotainment centrale, fluido e rapido, diventa un’estensione naturale della guida. E lo spazio, davanti come dietro, è sorprendente: i passeggeri posteriori viaggiano immersi in un silenzio ovattato, con la sensazione di essere a bordo di un’auto pensata per condividere il viaggio, non solo per condurlo. Da Nizza a Montecarlo, la strada si arrampica e si apre, curva dopo curva. La ES90 non si limita a percorrerla: la ridisegna, con una compostezza che diventa quasi meditativa. È come se ogni chilometro ti ricordasse che la modernità può essere anche calma, equilibrio, comfort.
La Volvo ES90 è una dichiarazione d’intenti. Un’auto che non chiede di scegliere tra performance e benessere, tra potenza e serenità. È il simbolo di una mobilità che non vuole stupire per forza, ma convincere nel tempo — con sostanza, eleganza e consapevolezza. Forse è questo il vero progresso: un’auto che ti fa viaggiare nel futuro, ma con la naturalezza di chi sa già come ci si deve sentire quando ci si arriva.


